L'uomo di neve
Nella città di Oslo quando i primi fiocchi cadono, alcune donne spariscono nel nulla e misteriosi pupazzi di neve compaiono a sorvegliare le strade. L'uomo di neve segue le indagini del detective Harry Hole (Michael Fassbender), a capo di una squadra speciale della polizia di Oslo incaricata di investigare su una serie di omicidi locali. Dopo l'ennesima sparizione, avvenuta durante la prima nevicata dell'anno, Hole scopre interessanti collegamenti con alcuni casi irrisolti vecchi di vent'anni: la cornice invernale, la vittima designata, il pupazzo di neve sulla scena del crimine, tutti elementi che richiamano i metodi di un elusivo serial killer. Con l’aiuto di una giovane e brillante recluta, il poliziotto dovrà unire i puntini per svelare il disegno nascosto dietro le frequenti sparizioni, prima che la neve torni a imbiancare le strade e cancelli ogni traccia dell'assassino. Doveva essere Martin Scorsese, il primo regista a dirigere L'uomo di neve, film tratto da uno dei romanzi della popolarissima serie di Harry Hole scritta dal norvegese Jo Nesbø. Poi, come spesso accade, tempi e traversie produttive hanno cambiato le cose, e Scorsese ha ceduto il posto dietro la macchina da presa a Tomas Alfredson (lo svedese di due bellissimi film come Lasciami entrare e La talpa), rimanendo legato al progetto come produttore esecutivo. Il coinvolgimento di uno come il regista italoamericano aiuta comunque a far capire quanto potesse essere interessante e atteso il debutto cinematografico di uno dei più amati (anti)eroi letterari degli ultimi anni, il ruvido e tormentato poliziotto di Oslo Harry Hole, dotato di un grande fiuto investigativo ma anche di un'insana passione per gli alcoolici e, a volte, non solo, che Alfredson ha voluto affidare a Michael Fassbender Ottima scelta, perlomeno sulla carta e in base alla somiglianza fisica dell'attore col il protagonista di questa fortunata serie noir. L'uomo di neve, che vede Harry Hole alle prese con un serial killer che se la prende con madri single e i loro figli, sceneggiato da Hossein Amini e Matthew Michael Carnahan, e le riprese sono avvenute proprio nei luoghi natali di Hole e di Nesbø, tra Oslo e altre città norvegesi. Ma quello di Alfredson, se è il primo film a portare Hole al cinema, non è basato sul primo dei romanzi di Nesbø che lo vedono protagonista: "L'uomo di neve", pubblicato per la prima volta nel 2007, è infatti il settimo di una serie iniziata dieci anni prima con "Il pipistrello", e che è arrivata all'undicesimo capitolo, "Sete", pubblicato in tutto il mondo proprio quest'anno, nel 2017. L'uomo di neve, la cui uscita nei cinema in Italia è prevista per il 12 ottobre 2017, non è nemmeno il primo film tratto da un romanzo di Nesbø, che oltre alla serie di Hole ha scritto e scrive altre serie e altri romanzi singoli. Uno di questi, appunto, è "Il cacciatore di teste", pubblicato in patria nel 2008 e diventato nel 2011 un bel thriller diretto da Morten Tydlum e interpretato da Aksel Hennie e Nikolaj Coster-Waldau. Sono poi in arrivo gli adattamenti di "Sangue e neve", primo dei tre libri che compongono la serie di Olav Johansen, che verrà diretto da Tobey Maguire; del romanzo del 2014 "Il confessore", per la regia di Denis Villeneuve; di "Sole di Mezzanotte", il secondo della serie di Olav Johansen, che batterà anche bandiera italiana grazie alla produzione di Cattleya, che si è aggiudicata i diritti, e alla regia di Francesco Carrozzini.
- Durata: 125 min